Domanda?



    Daresti la vita per Palermo?
  
   (a)

   La domanda è estrema_ tagliente___
   Un cuneo gentile___
   E' un paesaggio di parole con un orizzonte aperto come la città non è___ Ma se una città non dà orizzonti_ come farli?___
   Siamo qui_ sono qui__ è già una risposta per le vite che la città ha perduto o a cui non ha dato rifugio___
   Daresti la vita per la tua città?
   Domanda verso domande che pressano, intime e sociali insieme___
   La frase buca i nostri spazi e la nostra storia attraverso esperienze personali_ fatti di cronaca_ vita quotidiana_ tentativi di trovarsi insieme___
   Arriva da riflessioni sullo stare al luogo-città_ a questa città__ Palermo___
   Le daresti vita?___ 
   La faresti nascere?___ 
   La città vuole la vita? Vuole sogni?___
   Una domanda granulare_ maestra che ne richiama altre e da altre è formata___
   Una domanda anche ironica se non fosse per le vite non amate che ha troncato___
   Una domanda con cui si presenta la vita stessa in un atto condizionale che disegna libertà e non distrae__ le sillabe con cui è formulata sono margini_ le linee delle lettere sono vie che mediano variazioni di mondo___
   E_ infine_ la domanda interroga la nostra memoria emotiva_ un punto di vista spesso indicibile__ daresti la vita per la città che stai vivendo?___ 
   Per la città che stai progettando?___ 
   Quali sicurezze viola questa domanda?___
   Una formulazione interrogativa che non è una richiesta_ né chiede risposte_ che implica il nostro atteggiamento interiore_ le microrelazioni che non dicono conquiste o perdite ma si inseriscono in un cluster continuamente ridisegnato dalle trasformazioni radicali che pressano la città___
   Una poetica del dare radicale___
   Nella vita per frammenti si forma_ con la domanda_ un coro tragico_ un suono_ una drammaturgia per un'unità concreta___ Uno stato di domanda___
   Ci sono pre-posizioni che ci fanno percorrere gli spazi in un circuito non sempre condiviso_ forse inizio_ forse documento___  
   Fra le preposizioni che muovono la nostra lingua ho scelto per, provando una trasparenza possibile in mezzo alle ambiguità ricorrente___ La città ha bisogno di riscoprire la sua meta_ i limiti del suo territorio sono ambiti di precarietà nei vissuti degli abitanti che sottraggono desideri_ spazio_ relazioni vitali___
   Considerando la città come un’installazione generativa di tutte le altre e la vita degli abitanti una performance intima e sociale di aspettative_ problemi_ felicità_ decisioni_ il blog vuole cogliere i riflessi di questo stare attraverso la trascrizione di microcolloqui personali e un'e-mail___ 
   Provo un dialogo_ cerco di raccogliere vicende_ situazioni che ci danno consapevolezza di domande arrischiate mentre diventano grafemi di possibili alternative in un territorio_ comunità di vita_ chiamato città_ non definitivo e aperto___
   E_ sopratutto_ chi è la città?___ 

      
   (b)

   I percorsi, gli incontri, i brevi dialoghi diventano calligrafici nell'affidare a un territorio consumato la fiducia dello scambio__ nel dare l’in più del corpo a corpo che_ appena trascritto in foglio e schermo_ richiama la semplicità_ l’essenzialità dell’orientamento relazionale in una architettura senza ripari_ in una urbanistica senza luoghi dove la bellezza dei vuoti_ nella sorpresa delle affermazioni_ sospende momenti dove molto è in gioco___
   Gli attimi vissuti nell’incertezza della domanda_ nell’instabilità delle comunicazioni iniziano a delineare intravisioni___
   Il blog raccoglie_ con molte incertezze_ qualcosa che non è scritto e arriva difficilmente a una parola che edifica ma che è necessaria per dare luogo a quello che non si dà in visibilità senza marcature eccessive_ anche nella mitezza di proposte o eccessi___
   Un discorso antispecialistico in cui confluiscono le umiliazioni e le insicurezze degli abitanti di un territorio che anche questi cammini contribuiscono a rimodulare e rigenerare favorendo la sostenibilità economica del dono come bisogno fuori dagli scambi di mercato___
   Un lavoro di percorsi_ coscienza_ memoria che incontra ed è fatto dai vissuti di una città_ delle città__ che_ dalla restituzione di macerie_ trasmette pietà_ forza_ un esercizio di trasparenza dello sguardo_ dei sensi_ un pensiero più tattile che prova a ridisegnare dalla vivencia__ pre-posizione_ pre-articolazione di consapevolezza e responsabilità urbana___
   Il blog_ appena un resoconto di momenti_ è iniziato nel’ottobre 2010 dalla formulazione in prima persona dell’interrogazione che gli dà il nome__ Daresti la vita per la città che vivi_ per il territorio che attraversi?__ è una formula_ un precipitato di sentimenti_ propositi_ emozioni che coinvolgono la nostra forma di vita soprattutto quando i luoghi sono offesi_ umiliati___
   Dà voce a micro relazioni_ vuole dare loro rilievo_ salvarle dall’abbandono e dall’incuria di un’osservazione poco accurata___   
   L’elaborazione del blog non è terminata_ gli incontri e i cammini continuano senza che_ ancora_ sia predisposto un termine___ questo nell’ordine della sua intenzione_ in un’officina continua di relazioni___